Suite Art

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Il Progetto

Curato da Corinna Turati ed Edoardo Monti, il progetto Suite Art ha coinvolto la designer olandese Sabine Marcelis nell’ideazione e produzione di un’ opera site specific per l’hotel De La Ville (Roccoforte collection). La sua residenza artistica presso l’hotel, impreziosita da un itinerario di scoperta delle gemme nascoste della Capitale (disegnato su misura per lei da Corinna Turati), ha fatto si che i colori, le forme, l’energia e l’atmosfera della città prendessero forma in un’opera di forma sferica che è stata svelata nel corte dell’indirizzo Rocco Forte Hotels di Via Sistina. 

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Hotel de la Ville

Hotel de la Ville
Situato proprio sopra Piazza di Spagna, l’Hotel de la Ville è sempre stato un punto di riferimento per le celebrità e gli aristocratici europei in fuga nella Città Eterna. Dopo una ristrutturazione durata tre anni, ha riaperto le sue porte con molto più smalto. La designer Olga Polizzi ha infuso alla struttura carattere e stile, sceglendo colori forti e linee audaci. Ad aggiungere meraviglia, l’incantevole cortile interno: un luogo in cui il fascino classico italiano incontra la contemporaneità. Non c’è posto migliore per un drink nel cuore dell’Urbe! Per tutte queste ragioni, abbiamo scelto l’Hotel de la Ville come location del primo progetto della serie Suite Art.

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Sabine Marcelis

Sabine è nata ad Alkmaar, in Olanda, ma all’età di 10 anni si è trasferita con la sua famiglia in Nuova Zelanda. Lì è cresciuta trascorrendo molto tempo nella natura e all’aria aperta, il che ha avuto un grande impatto sul modo di lavorare e di cercare ispirazione. A 21 anni ha deciso di studiare design alla Victoria University a Wellington, ma dopo appena due anni, la sua forte connessione con i Paesi Bassi l’ha riportata nel suo paese natale. Si è quindi iscritta alla Design Academy di Eindhoven (DAE), dove ha potuto esprimere più liberamente la sua creatività. Subito dopo la laurea, ha aperto il suo studio privato, a Rotterdam. Sapeva che quel che desiderava era esplorare i suoi interessi e costruire in maniera indipendente la sua traiettoria artistica, piuttosto che lavorare per qualcun altro. Nei primi due anni ha lavorato da sola come freelancer; ma col tempo, come racconta lei stessa, ha avuto la fortuna di mettere insieme un team fantastico di persone talentuose con cui lavorare fianco a fianco.
“Non mi piacciono le etichette, ho studiato come designer e la mia forma mentis è quella, ciò significa che c’è un ragionamento dietro a ogni decisione presa nel processo di progettazione. Ad ogni modo, mi muovo in più campi lavorativi, come l’arte e l’architettura. Mi piace esplorare e scoprire nuovi tipi di produzione e materialità su scale diverse. Questa libertà mi fa sentire fortunata, poiché percepisco quel che faccio come uno stile di vita e non come un obbligo. Anche quando sono lontana dallo studio, penso a nuovi progetti. Amo quello che faccio e questo mi motiva in tutto.”

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